VIAGGIO A PALERMO, Il primo passo è stato fatto

Solo per chi ama il calcio e per i miei compagni di squadra, il resoconto del viaggio a Palermo. Ho letto prima nel blog che qualcuno, che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi, mi ha detto di finirla di lamentarmi e di stare zitto per i prossimi 5 anni... nemmeno ti rispondo perchè io non appartengo alla categoria dei criminali che giocano a calcio per fare violenza e lo dio a te come l'ho ribadito in Lega... comunque a Palermo il palazzo della Lega è tutto a vetri, da fuori è uno spettacolo, dentro però è governato da gente poco seria, addirittura il giudice della commissione disciplinare è un signore di 70 anni, dal 1968 alla guida della commissione, ha le sue idee, non lascia spazio agli altri, non fa parlare nessuno, nemmeno agli avvocati delle società e questo lo ha fatto capire a tutti fin dall'inizio.
Arrivati in Lega, c'erano anche altre società, chi di Siracusa, chi di Catania, chi come noi da Milazzo, pronte per essere ascoltate. Il giudice "vecchietto" sig. Fiore ascoltava solo i presidenti e questo ha causato animate discussioni tra i legali delle società, totalmente snobbati e messi da parte da un personaggio così strano che ha mostrato abuso di potere ai massimi livelli.
Giunto il nostro turno, di forza il giudice fa entrare anche me. Il dibattito è durato 5 minuti, 7 al massimo, perchè secondo loro non c'era nulla da discutere considerata la chiarezza di quanto riportato dall'arbitro Leonardo nel referto di gara. Ci leggono questo referto e scopro, insieme al presidente, novità sconcertanti, che segnano la mia condanna. Io non voglio sembrare una vittima, e rispondo ancora una volta a chi nel blog mi ha giudicato tale in qualche suo commento, ma l'arbitro nel referto ha dichiarato che lo colpivo al petto, gli davo una testata in bocca e, udite udite, una volta espulso lo insultavo con frasi minacciose di questo tipo: "Ti ammazzo, sei un pezzo di merda!". Io sono rimasto senza parole, il presidente di più, io non ho mai detto all'arbitro "Ti ammazzo", ma intanto per la Lega le ho dette queste frasi e pertanto sono delle aggravanti che mi puniscono ancora di più. Dico io, ma l'arbitro cosa sta combinando, alle falsità non c'è più fine. Con grande umiltà ho spiegato che se eravamo lì a Palermo era per ammettere parte delle nostre colpe e lamentavamo solamente un errore di valutazione dell'arbitro in quanto non si trattava di testata, bensì di colpo involontario dovuto alla corsa e all'arrabbiatura. Gli elementi ulteriori che sono emersi sono macigni contro di me, giudicato però il fatto che in passato non sono stato mai espulso dal campo, giudicato il fatto che sono laureato e quindi, sulla carta, vuol dire che comunque ho un certo grado di maturità, mi sarà dato uno sconto alla squalifica, ma è solo il primo passo, perchè la verità, quella che sappiamo tutti, prima o poi verrà fuori totalmente. Il giudice Fiore non ci ha dato la minima possibilità di esprimerci, ha ribadito più volte che la parola dell'arbitro è Vangelo e che noi possiamo portare anche 50 testimoni a nostro favore, vincerà sempre la parola dell'arbitro. Non sono d'accordo, il tempo dirà il verdetto.